Napoli Est, al via progettazione per adeguare depuratore

Il commissario Straordinario Enrico Rolle: “Passo contro sanzione Ue, ridurrà anche carico sul Golfo di Napoli con benefici ambientali e igienico sanitari”. Il Vicepresidente Bonavitacola: “Tassello strategico per rendere sistema moderno ed efficiente”
 


E’ partita l’attività di progettazione per adeguare il depuratore di Napoli Est. La procedura di gara ad evidenza pubblica indetta dal Commissario Straordinario per la Depurazione Enrico Rolle, che si avvale del supporto tecnico e amministrativo della regione Campania, si è conclusa e la società affidataria, la napoletana Tecnodaf Ingegneria, è già a lavoro per realizzare entro la seconda metà di dicembre il progetto esecutivo che dovrà rendere funzionale l’attuale impianto. L’intervento sull’attuale impianto di depurazione, per un importo complessivo di 89 milioni di euro, è uno dei tre necessari all’uscita dell’agglomerato “Napoli Est” dalla procedura d’infrazione comunitaria (causa C/565/10).

“Adeguare il depuratore di Napoli Est – spiega il Professor Rolle – vuol dire fare il passo più importante per superare la sanzione comunitaria e insieme completare la rete dei grandi impianti al servizio dell’area urbana di Napoli. In questo modo – aggiunge Rolle – saremo in grado di ridurre sensibilmente il carico che oggi grava sul golfo, con elevati benefici di carattere igienico-sanitario e ambientale”.“La conclusione della gara di progettazione esecutiva per l’adeguamento del depuratore di Napoli Est – spiega il vicepresidente e assessore all’Ambiente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola – rappresenta un grande passo avanti verso la fase attuativa dell’intervento. Stiamo collaborando proficuamente con il Commissario Rolle – prosegue Bonavitacola – per questa attuazione, che è tassello strategico del più ampio programma per rendere moderno ed efficiente il sistema di depurazione al servizio del golfo di Napoli. In tal modo – conclude il vicepresidente – si potrà dare un esito positivo alla procedura d’infrazione europea e un contributo prezioso alla riqualificazione ambientale del litorale partenopeo”.

Oggi circa il 40% delle acque reflue del Comune di Napoli è conferito in questo depuratore, che si trova nella zona orientale della città partenopea e serve in parte o totalmente un insieme di tredici comuni campani. Realizzato negli anni ’90, l’impianto necessita di puntuali interventi di trasformazione del processo, con l’adeguamento delle diverse sezioni di trattamento. In particolare, per la linea acqua bisogna procedere alla realizzazione ‘ex novo’ del settore biologico e della sedimentazione secondaria, del trattamento terziario e della disinfezione a raggi ultravioletti. Per la linea fanghi, occorre revisionare gli ispessitori esistenti e realizzare la linea intera di digestione anaerobica. L’adeguamento consentirà di raggiungere la potenzialità di circa 860 mila abitanti equivalenti.