G7 Siracusa, il Commissario Fatuzzo al workshop “Acqua e Agricoltura: Come Affrontare i Cambiamenti Climatici”

Nell’ambito del G7 si è tenuto al “Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights” un importante workshop dal titolo “Acqua e Agricoltura: Come Affrontare i Cambiamenti Climatici”, evento che ha visto la partecipazione di esperti del settore, istituzioni e rappresentanti della ricerca scientifica. Tra i protagonisti dell’incontro anche il Commissario Straordinario Unico per la Depurazione, Prof. Fabio Fatuzzo.

Il Workshop, organizzato da Sogesid S.p.A. in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, ha affrontato uno dei temi più cruciali per il futuro dell’agricoltura e dell’ambiente, offrendo una panoramica delle politiche necessarie per la gestione sostenibile delle risorse idriche in Italia. Il presidente di Sogesid, Roberto Mantonavelli, ha aperto i lavori, e l’Amministratore Delegato Enrico Stravato ha col suo intervento anticipato quello che avrebbe poi detto il Commissario alla depurazione Fabio Fatuzzo, parlando “della necessità di norme di strategia nazionale sul tema del riuso e di pensare a degli stati generali dell’acqua per arrivare a una governance adeguata”.

Il Commissario Fatuzzo, nel suo intervento, ha parlato del tema “Depurazione a servizio dell’agricoltura”, illustrando il ruolo strategico della depurazione delle acque reflue nel miglioramento dell’efficienza delle risorse idriche, specialmente in un periodo in cui i cambiamenti climatici richiedono soluzioni urgenti e integrate.

L’intervento del Commissario Fatuzzo rientrava in un contesto di discussione più ampio, volto a identificare criticità normative e infrastrutturali per favorire un riuso efficace delle risorse idriche. In particolare, il Commissario ha sottolineato l’importanza di un approccio olistico che colleghi la depurazione all’agricoltura sostenibile e all’industria, garantendo l’ottimizzazione delle risorse idriche disponibili per l’irrigazione e l’uso agricolo.

Il Commissario Fatuzzo ha sottolineato ancora una volta come l’acqua sia da sempre un servizio vitale, e che con l’acqua bisogna imparare ad avere un approccio e abitudini diverse. Lasciare il rubinetto aperto in qualsiasi occasione, come fatto fino ad ora, non è più possibile. L’acqua non finisce mai, ma l’acqua potabile sì. Ecco il vero problema, e non possiamo più continuare a strapazzare l’acqua.

Il Commissario Fatuzzo ha continuato: “Dobbiamo imparare a utilizzare l’acqua non potabile. Il problema del riuso delle acque non è più rimandabile. Per centrare questo obiettivo, occorrono investimenti forti e robusti. Possiamo, con il riuso delle acque, intervenire sull’agricoltura in diversi settori: per le colture del sottosuolo, le colture di basso fusto e quelle di alto fusto. Le industrie hanno invece bisogno di un’acqua ancora più raffinata e simile all’H2O. Ma anche le aziende devono fare la loro parte, e abbiamo già qualche segnale positivo”.

Il Commissario ha quindi concluso che “se non si avvia il processo del riuso delle acque, prima scomparirà l’agricoltura e, di conseguenza, anche il turismo, perché l’acqua potabile non basterà più a soddisfare le esigenze di tutti”.