Commissario Rolle a Ecomondo: sbloccato situazione ma ora nuovi poteri
Rimini, 7 nov. – “A giugno dello scorso anno siamo partiti da una situazione estremamente complicata, con progetti bloccati e grandi difficoltà di programmazione. Giorno dopo giorno però stiamo conquistando terreno, miglioriamo la qualità dell’ambiente ed evitiamo l’inquinamento delle acque. Abbiamo sbloccato ogni situazione ferma, chiuso alcuni cantieri e realizzato progetti di qualità. Per la procedura su cui paghiamo sanzioni all’Europa ci restano da sanare oltre 80 agglomerati, la maggior parte in Sicilia, che ci costano poco meno di cinque milioni di euro ogni mese. Secondo il nostro cronoprogramma l’ultimo agglomerato delle due procedure a noi affidate verrà regolarizzato progressivamente entro 5 anni, nel secondo semestre del 2023”. Il Commissario Straordinario per la Depurazione Enrico Rolle fa il punto ad Ecomondo sulle attività della sua struttura. Il convegno svolto nella Sala “Global Water Expo” della più nota manifestazione della Green Economy italiana alla fiera di Rimini, e’ servito a fare un primo bilancio di un anno di attività della struttura commissariale e insieme una panoramica complessiva sulle infrazioni che riguardano il sistema di fognatura, collettamento e depurazione italiana.
“E’ in arrivo – annuncia il Commissario Rolle – un intervento legislativo che porterà in capo al Commissario anche le due nuove procedure d’infrazione che riguardano la depurazione in Italia, per oltre mille interventi. Serve contestualmente rafforzare i poteri e la struttura del Commissario”.
“Sarebbe opportuno – spiega Rolle – individuare d’intesa con l’Anac alcune deroghe per accelerare gli interventi. In particolare – ha detto – sono troppo lunghi i tempi delle Via regionali nel rilascio dei pareri: e’ un problema del Mezzogiorno ma non solo, vorremmo avvalerci per le istruttorie della commissione di valutazione ambientale nazionale. Le risorse – spiega il Commissario – oggi ci sono ma da qui a qualche anno emergeranno ulteriori esigenze. Oggi inoltre – aggiunge – non sono previsti incentivi per trasferire personale delle Pa con competenze utili al nostro lavoro. Riteniamo importante infine il tema del trasferimento degli impianti per assicurare continuità nella gestione. L’intervento legislativo sul provvedimento istitutivo del Commissario che il governo sta studiando – conclude Rolle – punta a risolvere molte di queste criticità”.
Nel corso del convegno, moderato dal professor Mario Rosario Mazzola, e’ stato affrontato nel dettaglio lo stato delle infrazioni in tema di depurazione, che, come ha spiegato nel dettaglio la rappresentante del Ministero dell’Ambiente dott.ssa Francesca Fasanelli, si sviluppano in quattro procedure per 1122 agglomerati su tutto il territorio nazionale. I passi in avanti sulle due procedure in capo al Commissario (C-565.10 e C-85.13) che in totale riguardavano inizialmente 104 agglomerati sul territorio nazionale per oltre 150 interventi oggetto di condanna della Corte di Giustizia europea sono stati spiegati nel dettaglio: con un punto della situazione in Sicilia del professor Attilio Toscano, coordinatore degli interventi nell’isola, poi con un’analisi del professor Mario Beccari (Università Roma 1, struttura del Commissario) sulla situazione di Ischia. Spazio anche alle pratiche virtuose del nord e del sud: Luigi Petta di Enea ha spiegato il progetto di recapito e riuso delle acque reflue a Catania, mentre Enrico Altran e Domenico Diffen della multiutility AcegasApsAmga hanno spiegato l’approccio utilizzato per il governo dell’impatto sul corpo idrico recettore nell’impianto di depurazione di Trieste, che ha permesso l’uscita dall’infrazione dell’agglomerato triestino. Sono inoltre intervenuti il Direttore Generale di Utilitalia Giordano Colarullo e il Direttore di Legambiente Giorgio Zampetti.