Benevento: una soluzione a due depuratori per superare l’infrazione

Un nuovo impianto in contrada Scafa e il collettamento di 10 mila abitanti equivalenti nel depuratore ASI San Valentino. Conferenza a Palazzo Mosti con il Commissario Giugni e il Sindaco Mastella

Roma, 29 luglio – Un nuovo impianto in contrada Scafa e il collettamento di 10 mila abitanti equivalenti verso l’attuale depuratore in zona industriale ASI di Ponte Valentino: è questa la soluzione progettuale che il Commissario Unico per la Depurazione Maurizio Giugni, d’intesa con l’amministrazione comunale, ha individuato per la realizzazione del sistema fognario-depurativo di Benevento. L’importo complessivo degli interventi vale 29,2 milioni di euro e dovrà servire all’agglomerato beneventano per superare la procedura d’infrazione 2004/2034, per la quale l’Italia è stata condannata (C-251/17) al pagamento di una sanzione pecuniaria.

Il progetto di fattibilità tecnico-economica, consegnato dal raggruppamento di professionisti affidatario alla Struttura Commissariale, è stato oggetto di una conferenza aperta agli organi di informazione, organizzata il 28 luglio dal sindaco Clemente Mastella a Palazzo Mosti. Presenti, oltre al Commissario Giugni e al primo cittadino del capoluogo campano, il Presidente e Direttore Generale dell’Ente Idrico Campano Luca Mascolo e Vincenzo Belgiorno, il coordinatore del Distretto idrico irpino-sannita e sindaco di Montesarchio Franco Damiano.

A nord di Benevento, in contrada Scafa, sorgerà dunque un nuovo depuratore da 45 mila abitanti equivalenti: un impianto con tecnologie di ultima generazione, a membrane MBR (Membrane Biological Reactor) in grado di trattare i reflui di gran parte del comune e di contrada Montecalvo, con la capacità di modulare le sue prestazioni in rapporto al carico in ingresso. Attraverso la costruzione di un sistema di collettamento, l’attuale depuratore situato in zona ASI Ponte Valentino garantirà poi la depurazione anche di ulteriori diecimila abitanti equivalenti, quelli dei quartieri Capodimonte, Cretarossa, Ponticelli e di contrada Cancelleria. Prevista inoltre la dismissione degli impianti Ponte delle Tavole, Capodimonte e Pontecorvo.

La soluzione individuata, che tiene conto anche delle osservazioni raccolte nel tempo dalle associazioni ambientaliste, consente la minimizzazione del consumo di suolo, attraverso il riutilizzo del territorio esistente: l’area in contrada Scafa, priva di vincoli e lontana da centri abitati, fu oggetto già in passato di un cantiere, mentre l’impianto in zona ASI di San Valentino è attualmente in funzione. Dopo la consegna del progetto di fattibilità tecnico-economica e la sua successiva approvazione, potrà essere redatta la progettazione definitiva, che comincerà poi l’iter delle necessarie autorizzazioni ambientali. 

Il Commissario ha condiviso con le istituzioni presenti la volontà di procedere, in fase esecutiva, a uno stralcio dell’intervento sull’impianto ASI, per velocizzare da subito la risoluzione dell’infrazione per 10.000 abitanti equivalenti e quindi ridurre il carico di sanzione economica sull’agglomerato.

foto in homepage gentilmente fornita dalla testata Ottopagine.it