Depurazione: Commissario, in corso 97 interventi, più che multa pesa danno all’ambiente

Giugni al convegno IFEL sulle gestioni commissariali: “Tra le criticità i progetti ereditati, scarsa manutenzione e conoscenza costruito, tempi autorizzativi e gestione futura opere”



Roma, 17 giugno – “La sanzione economica elevata contro l’Italia per la mancata depurazione delle acque vale 60 milioni di euro l’anno: una cifra alta, ma secondaria rispetto al dato ambientale. Sei milioni di persone oggi scaricano i reflui a mare, con un anno per l’ambiente enorme, concentrato nelle Regioni del Mezzogiorno”. Lo ha detto il Commissario Unico per la Depurazione Maurizio Giugni, intervenendo al convegno della Fondazione iFEL a Palazzo Valentini sulle gestioni commissariali e il rapporto con le autonomie locali”. “Stiamo realizzando – ha detto Giugni – 97 interventi che valgono tre miliardi di euro, la metà di quali sono in una fase attuativa o pre-attuativa. Al mio arrivo – ha spiegato – ho trovato una Struttura commissariale già attiva, che si avvale di società come Invitalia e Sogesid, ma anche tante criticità con cui fare i conti”.

 
“Con qualche lodevole eccezione – ha detto Giugni – il livello progettuale in Italia è basso: non a caso la struttura commissariale ha dovuto rivedere quasi tutte le progettazioni disponibili. A questa carenza si unisce una scarsa conoscenza del costruito da parte degli Enti Locali e una scadente manutenzione di reti e impianti”.
“L’altro scoglio – ha detto Giugni – sono le tempistiche autorizzative, in particolare quelle legate all’impatto sul paesaggio. Ho colto il segnale di attenzione del governo nel considerare tutti i nostri interventi di pubblica utilità, dimezzando alcune tempistiche e introducendo in qualche caso il silenzio assenso:  vedremo l’efficacia di queste norme tra qualche mese”.


“Stiamo realizzando – ha concluso Giugni –  alcuni progetti molto importanti, come quelli di Napoli Est e Catania, che riguardano oltre un milione di abitanti equivalenti ciascuno. Bisogna porre oggi attenzione sulla gestione futura di queste opere, perché un Servizio Idrico integrato non ben articolato e funzionante vanificherebbe ogni sforzo che noi stiamo facendo ora”.

Il convegno realizzato il 17 giugno da IFEL, Fondazione dell’ANCI che si occupa di finanza ed economia locale, ha messo a confronto vari Commissari straordinari, tra cui quelli operanti sulla ricostruzione post-sisma e le infrastrutture viarie e idriche, con docenti e funzionari di Stato.

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Nel corso del convegno, sono infatti intervenuti alcuni Commissari Straordinari, chiamati a portare da diversi punti di osservazione le loro esperienze nella gestione amministrativa e nel loro confronto con i livelli territoriali: oltre al Commissario Giugni, presente il Commissario per la ricostruzione del Sisma 2016 Giovanni Legnini, di Corrado Gisonni (messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso), il Commissario per la sicurezza sismica delle autostrade A24 e A25 Marco Corsini, Angelica Catalano quale Commissario per il completamento e la messa in sicurezza delle dighe sarde.  

Una seconda fase del confronto ha approfondito le caratteristiche peculiari delle gestioni commissariali, con il contributo di autorevoli docenti, funzionari di stato e del Viceprocuratore generale della Corte di Conti Fabrizio Cerioni. I lavori sono stati aperti da Sergio Fiorentino, Capo Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio, mentre le conclusioni affidate al Consigliere di Stato Stefano Toschei.