Depurazione: Sicilia; Subcommissario Costanza, interventi occasione per rilancio economico e turistico
Intervista a Focusicilia sugli agglomerati in infrazione nell’isola: obiettivo iniziare nel 2023 tutti i cantieri
Roma, 16 marzo – “La Sicilia sconta un grosso gap infrastrutturale sulla depurazione: un investimento così grande dello Stato, che per l’isola vale 1,8 miliardi di euro, oltre ai benefici ambientali potrà fare da volàno e moltiplicatore per il rilancio dell’economia. Un aspetto importante anche alla luce dell’emergenza Covid”. Così il sub Commissario alla Depurazione Riccardo Costanza, in un’intervista a Focusicilia, facendo il punto sui principali interventi della Struttura guidata dal Commissario Maurizio Giugni, che in Sicilia è impegnata nella realizzazione di 66 interventi per le procedure d’infrazione sulle acque reflue già sfociate in sentenza di condanna. Sono complessivamente quattro le infrazioni a carico dell’Italia per il mancato trattamento delle acque reflue, con gli agglomerati siciliani primi destinatari.
I vantaggi saranno molteplici – spiega Costanza – in primis “nell’esecuzione stessa delle opere per gli ovvi benefici ambientali ed economici”, in una successiva fase perché “determinerà la necessità di competenze da sviluppare nel territorio per la gestione di questi impianti”, infine per “il rilancio turistico di luoghi che torneranno ad essere fruibili per i siciliani e per chi vuole godere delle bellezze nella nostra isola”. “La maggioranza degli interventi del Commissario – evidenzia Costanza – riguarda fasce costiere di grande pregio turistico, quali ad esempio Capo d’Orlando, Patti, Sant’Agata di Militello, Cefalù, Sciacca, Trabia e non solo: portare a casa questi interventi permetterà di disinquinare tanti tratti di costa e renderli nuovamente disponibili ai siciliani e ai turisti. L’obiettivo della Struttura Commissariale – ha detto Costanza – è avviare tutti i cantieri entro nel 2023”.
“La Struttura Commissariale – ricorda Costanza – rispetta il Codice degli Appalti: le nostre sono procedure aperte, nella massima trasparenza. Sicuramente il meccanismo di selezione è molto competitivo, anche in relazione agli importi delle opere. Credo che la mole di investimenti e competenze che ha la rete imprenditoriale siciliana sarà cruciale: perché ci sono reali competenze sul territorio e perché la necessità di intervenire renderà fondamentali partnership strutturali tra operatori economici a scala nazionale e imprenditoria regionale”.