Depurazione: audizione Professor Rolle in Commissione Bicamerale sul Ciclo dei Rifiuti, “gare bandite entro 2020 e partono tutte le opere”
Il Professor Rolle: “Ok presa in carico altre due nuove procedure ma servono più poteri”. Focus sulla Calabria
Roma, 9 maggio – Il Commissario Straordinario Unico per la Depurazione, Enrico Rolle, nel corso dell’audizione in Commissione Bicamerale “Ecomafie” dell’8 maggio, ha tracciato un quadro generale del lavoro fin qui svolto sulle due procedure d’infrazione (cause C-565/10 e C-85/13) su cui l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea. “Le attività – ha spiegato – sono già in corso in tutti i 104 agglomerati affidati alla struttura commissariale: secondo i nostri cronoprogrammi, entro il 2019 tutte le gare di progettazioni saranno bandite, entro il 2020 lo saranno tutte le gare di lavori e probabilmente verranno avviate anche tutte le opere. Ad oggi abbiamo bandito ottanta gare per indagini progettazione e lavori per un valore di oltre 170 milioni di euro, quarantotto di queste sono concluse, 43 invece sono i contratti stipulati”.
Nella Commissione di inchiesta “sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati” presieduta dal deputato Stefano Vignaroli, il Commissario Rolle ha affrontato il tema delle due nuove procedure di infrazione pendenti sullo Stato italiano per la depurazione delle acque. “Valutiamo positivamente l’opportunità di una presa in carico anche di questi interventi, ma già oggi – ha ribadito – gli attuali poteri del Commissario non sono sufficienti”. “Dovrebbe ad esempio – spiega – avere potere d’ordinanza sugli enti locali per ottenere il rilascio in tempi contenuti dei pareri di competenza, quali quelli sulla valutazione di impatto ambientale o sulla verifica di assoggettabilità”. “Esiste un testo sull’estensione dei poteri del Commissario che sta girando da molto tempo: tutti coloro che ho incontrato si dichiarano d’accordo – ha detto Rolle – ma ad oggi l’unica cosa certa è che ha trovato spazio nel Ddl ‘Cantiere Ambiente’ del Ministero dell’Ambiente, che ha ovviamente tempi non brevi di approvazione”. Altro tema affrontato quello delle risorse finanziarie: “La struttura – afferma Rolle – ha fatto richiesta al Ministero dell’Ambiente di un’integrazione di 300 milioni di euro sul fondo per gli investimenti, che si dovrebbero rendere disponibili nei prossimi anni fino al 2023”.
Al Commissario è stato chiesto di fare in particolare un punto sugli interventi in Calabria. Sono 13 – come ha spiegato nel dettaglio il componente della struttura Fabio Trezzini – gli agglomerati in infrazione, cinque sono di diretta attuazione della struttura (Reggio Calabria, Acri, Castrovillari, Crotone e Montebello Jonico) mentre sugli altri (Bagnara Calabra, Mesoraca, Motta San Giovanni, Cosenza-Rende, Rossano, Sellia Marina, Siderno e Soverato) svolge un ruolo di coordinamento. “Dopo la Sicilia è la Regione con il maggior numero di interventi da realizzare: interloquiamo con la Regione e accompagniamo gli enti locali, con le complessità note che derivano da una mancanza di gestori del servizio idrico e da una pianificazione d’ambito ancora incompiuta. La scelta fatta in passato dalla Regione di ricorrere allo strumento del ‘project financing’ per realizzare le opere – ha spiegato Rolle – ha caratteristiche potenzialmente onerose per le amministrazioni e non ha contribuito in modo determinante a risolvere i problemi della gestione”.