Acque: Commissario Rolle su condanna Italia, “grave ritardo da colmare, al lavoro con attenzione e trasparenza”
La Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia al pagamento di una multa forfettaria di 25 milioni di euro, cui si aggiungono 30 milioni per ogni semestre di ritardo nell’adeguarsi alle norme in materia di raccolta e di trattamento delle acque reflue urbane. Gli interventi sui quali insiste la procedura d’infrazione, riguardanti la sentenza C-565/10, si trovano prevalentemente in Sicilia (89), cui seguono la Calabria con 14 interventi, nove per la Campania, cinque in Puglia, due a testa per Friuli Venezia Giulia e Liguria, uno in Abruzzo. “Il grave ritardo dell’Italia nella raccolta e nel trattamento delle acque reflue urbane – spiega il Commissario Enrico Rolle – è una realtà nota, che pesa sullo sviluppo del nostro Paese. Da un anno, come Commissario, lavoro con grande intensità al fianco delle sette Regioni interessate e degli enti locali coinvolti. E’ un compito complesso, in cui alla necessità di fare presto vanno accompagnate la massima attenzione e trasparenza: nelle gare d’appalto, cosi come nei delicati passaggi della progettazione e della realizzazione dei lavori. Serviranno alcuni anni per chiudere questa procedura e ci sarà bisogno di un governo e di un Parlamento che proseguano nei rispettivi ruoli l’impegno sul tema della depurazione, partendo dalla piena attuazione della legge 243 del 2016 istitutiva del Commissario straordinario e integrandola nella direzione di favorire una più rapida e incisiva azione commissariale”.
La sentenza è consultabile al seguente Link (*).